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Critica - 4A

Salvatore Lanzafame

Viaggi...

Il viaggio non è sempre e solo un itinerario, una mappa da leggere, una strada da percorrere; non sempre. Per Lanzafame il viaggio è inteso come sentimento.
Emozione è la sua prerogativa: le strade non esistono, sono percorsi mentali, sono annullamenti di confini, non hanno corpo, solo mente, solo percezioni, percorsi che per-correrli bisogna saltare la staccionata, scavalcare il recinto, abbandonarsi al senso metafisico, non avere paura di oltrepassare lo Stargate ed attraversare il flusso di memoria archetipa che alla genia umana appartiene.
Non sono semplici racconti di paesaggi, ma "semplicemente" racconti di dimensioni che, per "leggerli" dobbiamo chiedere alla nostra mente di aprirsi, di confrontarsi, di ergersi a superiore corpo oltre le nostre congetture e la realtà materialistica di cui siamo intrisi, oltre la meccanica quotidianità. E' una questione di respiro, di inspirare forze ed energie e misteriose sensazioni dai suoi paesaggi dimensionali. Togliersi la mascherina antismog per inspirare aria pura da luoghi incontaminati, dal loro sacrale silenzio.
Lanzafame indica un colore, una macchia, un peso, un volume, un tono, una traccia; indica, ma non pretende dirci ove andare, ove cercare. Chiede a noi, ad ognuno, di diventare anche solo per un'attimo, un ricercatore, per un momento solo chiede di lasciarvi andare, di librarvi sopra i cieli e volare lontano.
Egli è anche un vero e proprio documentarista, come un fotoreporter del National, ci porta a conoscenza di luoghi, per fortuna, dimenticati dalla memoria umana. Quanti luoghi nel mondo non conoscono o conoscono poco gli occhi dell'uomo, animale nocivo all'ambiente. Grazie alla sua ricerca ci permette di vivere appassionati paesaggi intrisi di incontaminata bellezza, ci porta a conoscenza di luoghi a noi lontano, dedica a tutti noi ed offre nelle sue opere la bellezza del mondo.
Come un fotoreporter che immortala con la sua macchina momenti, Lanzafame, con la sua sensibilità, le sue impressioni, le sue dinamiche dimensionali, la sua Arte, rende immortali le nostre antiche memorie.

Gianfranco Sollitto (2011).


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